Molti ragazzi presentano difficoltà a gestire emozioni, come la rabbia, tendono a trasgredire le regole e le imposizioni, non sembrano avere un limite oltre il quale non andare. L’impulsività e la ricerca del rischio li muove, la sperimentazione e l’estremo li affascina. L’empatia e coscienza morale sono interiorizzate, ma a volte, in presenza del gruppo, non esistono.
Molto spesso queste paure possono essere così profonde da portare gli adolescenti ad assumere un comportamento negativo, ostile e provocatorio che si manifesta con:
- irritabilità, collera, impulsività che spesso sfociano in frequenti litigi;
- atteggiamento costante di sfida o rifiuto verso le richieste e le regole degli adulti;
- elevata suscettibilità e bassa soglia di tolleranza alla frustrazione nei confronti degli stimoli esterni;
- accusa sistematica di colpevolezza rivolta a terzi, anche di fronte all’evidenza dei propri errori ed all’oggettiva scorrettezza e negatività del proprio comportamento.
Questa anomalia comportamentale provoca un forte disagio nell’ambito del funzionamento familiare,scolastico e sociale. Quando ciò accade è importante che l’adolescente sia supportato ed aiutato da un percorso psicologico che lo aiuti ad inserirsi gradualmente nel mondo.
L’intervento psicologico consiste in consulenze mirate a comprendere il quadro situazionale del giovane, con informazioni derivanti dalla famiglia, da lui stesso, può aiutarci a comprendere meglio il suo vissuto e a identificare un potenziale intervento in cui empatia, congruenza e accettazione positiva incondizionata ne sono i principi costitutivi.
“La realtà psichica sarà sempre strutturata sui pilastri dell’assenza e della differenza; e… gli esseri umani dovranno venire a patti con ciò che è proibito e ciò che è impossibile.”
(J. McDougall)