Passaggi nel tempo
L’importanza di vivere il tempo presente
Ogni mattino, appena gli occhi si aprono, nella mente si affacciano pensieri, sensazioni ed emozioni che condizionano tutta la giornata.
Sarebbe bello aprire gli occhi e iniziare a sentire il calore di un raggio di sole che penetra dalla finestra o il fresco di una giornata autunnale che contrasta il tepore sotto le lenzuola, iniziare a stiracchiarsi percependo uno ad uno i muscoli del proprio corpo accompagnando il fisico e la mente ad un risveglio sereno con un respiro profondo… e concentrarsi solo su questo…mentre la sveglia, invece di essere un antipatico allarme, suona “Divenire” di Ludovico Einaudi. E, se a questo si aggiungesse una colazione sana e rilassata, la giornata davvero prenderebbe una piega migliore.
Invece capita spesso che il momento del risveglio è traumatico, ci si “butta” dal letto o si è costretti a farlo senza fiato, assaliti dai pensieri del giorno prima rimasti “sospesi”, dal carico della giornata da affrontare, dall’ansia di dover portare a termine tante faccende e risolvere tante situazioni. Si è nell’attimo presente ma proiettati nel futuro e, quando si è troppo protesi verso il futuro, inevitabilmente si diventa come un treno che corre veloce e che non può godere della bellezza del percorso… non ci si può fermare, se si è su un treno, a sentire i profumi della campagna, a contemplare i colori dei fiori, a parlare con un viandante… Di certo non tutti i percorsi sono piacevoli, ci sono strade accidentate, ma perché fuggire? E’ necessario imparare a stare nelle difficoltà e provare a fare il meglio che si possa fare, circoscrivendo quella difficoltà senza permettere che tutta l’esistenza diventi un problema. Per andare avanti serenamente è necessario ritornare al passato, ripescare dal “museo della propria vita” tutti quei vasi rotti e ripararli come insegna l’antica arte giapponese del “kintsugi” secondo cui gli oggetti rotti vengono riparati riempiendo le crepe con l’oro così diventano più preziosi, più belli e vissuti. Certo a dirsi sembra facile, ma non lo è affatto! La bella notizia è che è possibile!
Quello che bisognerebbe fare ce lo suggerisce il medico statunitense Jon Kabat Zinn con il concetto di “Mindfulness” secondo cui è fondamentale imparare a prestare attenzione, momento per momento, intenzionalmente e in modo non giudicante a tutto quello che si vive, attivando i propri sensi e percependo ogni cosa. In ambito psicologico questo significa “consapevolezza” dei propri pensieri, delle proprie azioni e motivazioni. Ciò che invece si è tentati di fare è operare delle inferenze implicite a partire da quello che si osserva cercando di attribuire costantemente un senso universale alle percezioni. Questo compito di ricerca di senso rischia di diventare un fallimento se non si considera che la realtà che ci circonda non è tutta oggettiva, ma è per gran parte ciò che ciascuno si è costruito di essa. Allora se non si può cambiare la realtà oggettiva, si può modificare quella immaginata, quella che ciascuno ha nella mente e per fare questo è necessario caricarsi di una buona dose di creatività e speranza, perché la propria vita non è una fotografia statica di desideri e sogni realizzati, è dinamismo, è una pellicola in continuo divenire dove ogni imprevisto rende il film più ricco ed emozionante.
Tutto ciò che accade nel passato dà un senso al presente e al domani, ma anche ciò che si pensa del proprio futuro condiziona il presente e ciascuno, vivendo pienamente e intensamente la quotidianità può assaporare la bellezza di essere nell’universo dove spazio e tempo possono assumere un significato nuovo, quello che ciascuno creativamente decide di attribuire per essere più felice.
Santa Maggio