Articoli

So dire di no

So dire di no. Racconti per ragazzi sulle dipendenze
di  Daniele Giancane

Editore: Adda Editore, 2014
ISBN: 9788867171583

Libro pubblicato da Adda Editore, a cura di Daniele Giancane, ordinario di “Storia della letteratura per l’infanzia” all’Università degli Studi di Bari, e curatore della collana “Scritture meridiane per ragazzi”, un progetto nato con l’intento di valorizzare gli autori meridionali che scrivono per le giovani generazioni. Il libro raccoglie undici racconti di poeti e di scrittori come Nicola Accettura, Donato Altomare, Marianna Carrara, Marco de Santis, Maurizio Evangelista, Daniele Giancane, Angela Giannelli, Maria Pia Latorre, Gianni Palumbo, Loredana Pietrafesa, Francesco Spilotros.

Ogni storia è corredata da una scheda didattica per la comprensione del testo a cura di Teresa Marcotrigiano. I racconti narrano le storie di ragazzi segnati dalle dipendenze dei nostri giorni come la droga, l’alcol, i videogiochi, l’alimentazione, Internet. L’adolescente viene condotto in un mondo infelice, incapace di amare e di riconoscere la bellezza della vita. L’accento viene posto, inoltre, sul problema della comunicazione faccia a faccia che è sempre più difficile perché si ha poco tempo per dedicarsi alla vita sociale o forse perché si è diventati superficiali, schiavi delle dipendenze moderne.

All’inizio il giovane ha un rapporto morboso e complesso con ciò che gli provoca dipendenza, si sente invincibile e disposto ad aggredire il mondo. È forte ma è debole, è schiavo di una realtà che lo annulla come persona e come essere pensante. In seguito, il fanciullo comprenderà che la vita non è racchiusa in un computer, nell’alcol, nella droga, in una dipendenza e capirà che la felicità risiede nei gesti semplici, in una chiacchierata con un amico, nel sorriso di un bimbo, in un abbraccio, in un bacio, in un libro, in una canzone che emoziona.

Molto significativa è l’immagine di copertina che rappresenta un giovane con un cartello in cui c’ è scritto la parola “No”. No alle dipendenze perché uccidono l’uomo e lo privano non solo della vita reale ma dei sentimenti e delle emozioni. Bisognerebbe, invece, dire di “sì” alla vita, alla poesia, all’arte, alla cultura, alla musica perché salveranno il mondo e ci renderanno uomini migliori.